Il Portogallo festeggia la crescita della produzione dell’olio di oliva
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Dopo la raccolta d’olio dello scorso anno in Portogallo, le previsioni stimano una produzione da 150,000 a 160,000 tonnellate nell’anno corrente 2023/24, confermando una leggera crescita rispetto alla raccolta precedente. In generale, le aziende portoghesi non si lamento per i risultati raggiungi. Tuttavia, gli alti livelli di umidità concentrati nelle olive a causa delle piogge invernali hanno reso complicata l’estrazione dell’olio e hanno ridotto la quantità finale di olio d’oliva.
Per molti produttori è stata una stagione impegnativa, dal punto di vista tecnico per l’industria dell’olio d’oliva in Portogallo. Ciò è avvenuto in particolar modo nell’Alentejo, la regione più grande del paese nell’industria dell’olio d’oliva con un margine significativo. Le prime previsioni indicavano una stagione nella media, anche se c’erano alcune incertezze sulla quantità di olive prevista a causa delle temperature insolitamente fredde in primavera. A ottobre i frutti sembravano maturare bene, mostrando buoni livelli di accumulo di olio, ma dopo le prime piogge e mentre c’era ancora caldo, le olive hanno smesso di accumulare olio e i livelli di umidità sono aumentati rapidamente . Questo ha reso estremamente complesso l’intero processo di estrazione e ha portato a rese di olio molto basse, arrivando fino al 2.5% al di sotto della media di questa regione.
Un’altra sfida che che i produttori hanno dovuto affrontare è stata la Gafa, un fungo comparso sulle olive verso la fine di novembre. Conosciuta anche come antracnosi, la Gafa è una malattia dell’olivo che influisce sulla qualità dell’olio, manifestandosi principalmente nell’aumento dell’acidità. La colpa spesso è dell’umidità e delle alte temperature.
Dall’altro lato del Portogallo, dove gli oliveti tradizionali dominano il paesaggio irregolare e collinoso del paese, i produttori hanno riportato una ripresa della produzione con sfide simili. La produzione in Trás-os-Montes dovrebbe aumentare dopo il povero raccolto dell’anno precedente. Anche in questo caso, però, i produttori hanno riscontrato livelli di accumulo di olio più bassi dopo un autunno e un inverno piovosi.