L’olio come l’ibuprofene, lo studio dell’Università di Teramo e Sapienza

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Buone notizie per tutti coloro che non amano prendere medicine! I ricercatori delle Università di Teramo e della Sapienza di Roma hanno sviluppato un metodo sostenibile per estrarre oleocantale e oleaceina dall’olio extravergine d’oliva, producendo una soluzione altamente concentrata che potrebbe avere effetti antinfiammatori superiori a farmaci come l’ibuprofene. Questo nuovo approccio utilizza solo acqua come solvente, riducendo i costi e evitando rifiuti chimici, senza compromettere la commestibilità dell’olio.
Antonio Francioso, coautore dello studio, ha spiegato che l’oleocantale e l’oleaceina derivano da precursori vegetali e sono noti per le loro proprietà antinfiammatorie e benefiche per la salute. Uno studio moeticoloso e approfondito secondo più punti di vista, che ha portato i ricercatori a sintetizzare anche nuovi derivati, nello specifico il tiocantale e il tiocantolo, rivelando che questi composti inibiscono l’attività della cicloossigenasi, un bersaglio comune per i farmaci anti-infiammatori. Luciana Mosca, coautrice dello studio, ha confermato che le nuove molecole hanno mostrato un’attività inibitoria significativamente più forte rispetto all’ibuprofene. Mattioli ha sottolineato l’importanza di selezionare cultivar specifiche, come ad esempio la Coratina, per massimizzare la produzione di questi fenoli. Inoltre, i ricercatori hanno sviluppato un metodo biocompatibile per ottenere estratti concentrati, aumentando l’efficacia dei composti senza i rischi associati ai solventi organici. Francioso ha evidenziato che, attualmente, il costo dell’oleocantale rende la produzione su larga scala insostenibile. Tuttavia, il nuovo processo potrebbe rivoluzionare la situazione, rendendo disponibili estratti utilizzabili come agenti per la salute. Gli studi clinici suggeriscono che l’olio d’oliva ricco di questi composti potrebbe avere effetti benefici significativi, affrontando varie patologie legate all’infiammazione.