Campagna olearia 2023/2024: la situazione economica degli Stati produttori

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La stagione produttiva dell’olio d’oliva nel 2023/24 ha presentato notevoli sfide per il settore in diversi Paesi produttori importanti. La mancanza di piogge ha avuto un impatto significativo sulle rese e sulla qualità del raccolto. I dati provenienti da Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Tunisia, Marocco e Turchia ci forniscono informazioni sulla produzione, i prezzi, le difficoltà climatiche e le strategie adottate durante quest’anno agricolo.
Italia
Il direttore dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Antonio Balenzano, ha rilevato che la produzione di olio d’oliva in Italia per la stagione 2023/24 è aumentata del 20% (circa 290.000 tonnellate) rispetto all’anno precedente, quando aveva raggiunto le 240.900 tonnellate. Secondo i dati di Ismea, il sud Italia ha registrato un aumento del 34%, mentre nel centro e nel nord del Paese si è verificata una diminuzione del 30%. L’aumento dei prezzi è stato influenzato dalla situazione internazionale legata alla riduzione della produzione, con il prezzo che ha raggiunto i 9 euro alla Borsa di Andria. Balenzano ha sottolineato l’importanza di una “riclassificazione del territorio olivicolo”, che includa le varietà autoctone resilienti alle sfide climatiche.
Spagna
In Spagna, la campagna olearia 2023/24 ha raggiunto quasi le 800.000 tonnellate, superando le stime iniziali di circa 765.000 tonnellate. Il Ministro dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, Luis Planas, ha evidenziato che il valore della produzione è aumentato del 43% rispetto alla media delle sei campagne precedenti, raggiungendo i 3.918 milioni di euro. Nonostante l’aumento dei prezzi, il calo dei consumi è stato contenuto grazie all’equilibrio mantenuto nella filiera, per evitare che le famiglie con minor potere d’acquisto ne risentissero.
Grecia
In Grecia, la campagna olearia ha registrato rese e qualità inferiori rispetto agli anni precedenti, a causa dell’Antracnosi e della siccità. Si stima una produzione totale di circa 110.000-120.000 tonnellate. La presenza diffusa di questa malattia fungina ha influenzato anche l’isola di Creta.
Portogallo
In Portogallo, la raccolta 2023/24 è stata simile a quella dell’anno precedente. Le condizioni meteorologiche e la qualità del raccolto sono state influenzate da un ottobre molto caldo e da piogge intense. Si stima una produzione tra 120.000 e 150.000 tonnellate.
Tunisia
Le stime più recenti indicano una produzione di 200.000-220.000 tonnellate di olio d’oliva in Tunisia. Le regioni di Sidi Bouzid, Kairouan e Kasserine hanno contribuito al 35% della produzione totale, mentre il sud e altre regioni si sono divise il resto. Nonostante l’incremento dei prezzi e il calo del consumo interno, le esportazioni verso Europa e Stati Uniti hanno registrato aumenti significativi.
Marocco
La produzione di olio d’oliva in Marocco è stata influenzata da temperature molto alte e dalla mancanza di piogge. Si prevede una diminuzione del 35-45% rispetto a un anno normale, con una produzione stimata tra 80.000 e 100.000 tonnellate. Tuttavia, gli oliveti irrigui hanno registrato un alto rendimento per ettaro.
Turchia
Dopo la campagna record dell’anno precedente, la produzione in Turchia è prevista in calo. Si stima una produzione di 179.000 tonnellate di olio d’oliva e 442.000 tonnellate di olive da tavola. Le precipitazioni abbondanti avranno un impatto positivo sulle rese finali.