“Oli DOP IGP – Consorzi di Tutela a confronto”: come tutelare gli oli DOP e IGP
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L’Italia, con oltre 500 varietà di olio extra vergine d’oliva, detiene un record europeo con 50 certificazioni DOP e IGP. Tuttavia, il settore olivicolo del paese è sempre più minacciato da imitazioni, falsificazioni e dall’espansione del modello intensivo spagnolo. Attualmente, solo il 5% della produzione italiana, pari a 13.000 tonnellate, proviene da aree con certificazione DOP IGP.
Queste questioni sono state discusse a Siena durante una tavola rotonda intitolata “Oli DOP IGP – Consorzi di Tutela a confronto”, organizzata dalla Fondazione Qualivita e Origin Italia, insieme al Consiglio Olivicolo Internazionale (COI). L’evento ha affrontato il tema delle certificazioni DOP IGP nel settore olivicolo e le dinamiche produttive ed economiche a livello nazionale e mondiale.
Le criticità
Durante l’incontro, i rappresentanti dei Consorzi di tutela hanno enfatizzato l’importanza di proteggere il patrimonio olivicolo italiano, esprimendo preoccupazione per il modello produttivo intensivo spagnolo, che con 1.078 milioni di tonnellate di olio prodotto nel 2023, è il più grande produttore mondiale.
I Consorzi di tutela hanno elencato varie problematiche che affliggono il settore, tra cui il mercato, le imitazioni, e le emergenze climatiche e fitosanitarie. Francesco Soro, Amministratore Delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, ha sottolineato l’importanza dei sistemi anti-contraffazione per difendere i territori e il lavoro dei produttori. Mario Taurasi, Presidente del Consorzio di tutela Sicilia IGP, ha evidenziato la necessità di educare i consumatori e valorizzare i prodotti DOP IGP attraverso la ristorazione e la grande distribuzione organizzata.
Maria Viola Bonafini del Consorzio Olio Garda DOP ha parlato dell’importanza dell’innovazione di processo e della ricerca per affrontare i problemi produttivi causati dal cambiamento climatico. Giorgio Lazzeretti, Direttore del Consorzio di Tutela Riviera Ligure DOP, ha ribadito che gli oli IG sono fondamentali per la tutela della biodiversità olivicola e per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Possibili soluzioni
I 24 Consorzi di tutela riconosciuti dal MASAF coordinano il lavoro di circa 23.500 operatori del settore. Il grande potenziale di crescita della produzione certificata DOP IGP potrebbe rilanciare una vera filiera italiana, contrastando l’ibridizzazione del sistema produttivo olivicolo nazionale. Mauro Rosati ha concluso sottolineando che, sebbene il modello intensivo spagnolo possa portare più valore agli imprenditori industriali, l’Italia rischierebbe di perdere molto di più, compreso il valore culturale e ambientale che i Consorzi di tutela e le imprese associate rappresentano, ostacolando così l’ibridizzazione del sistema produttivo olivicolo italiano.
La crescita della produzione certificata DOP IGP, unita all’educazione del consumatore, all’adozione di sistemi anti-contraffazione e all’innovazione tecnologica e produttiva, è essenziale per garantire un futuro prospero al comparto olivicolo italiano.