Le polveri di roccia per combattere la mosca dell’olivo
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Il calo delle temperature degli ultimi giorni sta portando benefici all’olivo. Tuttavia, con queste condizioni più fresche, aumentano i rischi associati alla mosca delle olive, la quale troverà un ambiente favorevole per la deposizione delle uova. Un valido supporto nella difesa potrebbe arrivare dalle polveri di roccia come caolino, bentonite, zeolite, talco e gesso agricolo, che, oltre a fungere da deterrenti per la deposizione delle uova, aiutano a regolare la temperatura interna della pianta e offrono anche un’azione antifungina.
Enzo Gambin, direttore dell’AIPO (Associazione Interregionale Produttori Olivicoli), sottolinea che le pellicole di particelle applicate sulla vegetazione hanno dimostrato di ridurre gli stress termici e la carenza idrica. Per ottenere i migliori risultati, è fondamentale scegliere il giusto tipo di polvere di roccia e applicarla correttamente sul campo. Questi materiali non devono essere considerati l’unica strategia di difesa fitosanitaria, ma piuttosto un complemento efficace.
I diversi composti
– Caolino: Composto principalmente da caolinite, è bianco o grigiastro e ha un pH tra 6,5 e 7. È consigliato usarlo dall’inizio dell’estate fino a fine settembre, ma va riapplicato dopo forti piogge poiché si dilava facilmente.
– Bentonite: Formata da strati di alluminio e silicio con elementi come sodio e calcio, è efficace contro i parassiti fungini grazie al suo pH alcalino (8-10) e alla capacità di assorbire acqua, creando un ambiente sfavorevole ai funghi.
– Gesso agricolo: Questa polvere fine, costituita principalmente da solfato di calcio, ha un pH tra 7,5 e 7,7. Il suo ambiente basico ostacola lo sviluppo di funghi parassiti sulle superfici fogliari.
– Talco: Come la bentonite, il talco è formato da strati microscopici, ma di magnesio, noto per la sua capacità di assorbire umidità, con un pH di circa 6,5.
– Zeolite: Composte da cristalli di alluminio e silicio, hanno un pH leggermente alcalino di 7,5. Tra le varietà, si includono la chabasite e la zeolite cubana.
Le polveri di roccia, applicate come sospensione acquosa, alterano il colore della superficie delle olive, rendendola biancastra o lattiginosa, il che confonde i recettori visivi e tattili della mosca delle olive, impedendole di individuare e depositare le uova. Inoltre, questa applicazione può modificare il microbiota superficiale delle olive, che potrebbe giocare un ruolo nel rendere le olive meno attraenti per la mosca anche attraverso l’olfatto.
Un mix di sostanze
Gambin osserva che, a seconda del pH delle polveri di roccia e delle sostanze con cui vengono combinate, si può ottenere un effetto repellente potenziato. Tra le sostanze complementari ci sono: rame, zolfo, estratto di propoli, distillato di legno, olio di neem, sapone molle di potassio, lecitina di soia e olio di semi di lino. Queste combinazioni creano sinergie che aumentano l’efficacia della protezione.
– Rame: Quando combinato con le polveri di roccia, potenzia l’azione contro malattie fungine come l’Occhio di pavone e la Piombatura.
– Zolfo: Conosciuto per il suo effetto fungicida, è anche repellente per alcuni insetti come la Cimice asiatica.
– Estratto di propoli: È un antimicrobico naturale che favorisce l’adesione dei trattamenti e accelera la cicatrizzazione dei tessuti vegetali.
– Distillato di legno: Emana un odore affumicato che allontana la mosca e agisce come corroborante per la pianta.
– Olio di neem: Ha proprietà insetticide e antifungine, che completano l’azione delle polveri di roccia.
– Sapone molle di potassio e lecitina di soia: Entrambi sono adesivanti naturali che migliorano la persistenza e l’efficacia delle polveri.
Altre proprietà
Le polveri di roccia, continua Gambin, contribuiscono a regolare la temperatura e l’evapotraspirazione dell’olivo grazie alla loro elevata capacità termica specifica, assorbendo calore durante il giorno e rilasciandolo lentamente di notte. Inoltre, grazie alla loro bassa conducibilità termica, le chiome degli olivi rimangono più fresche, riducendo lo stress termico. Le polveri riflettono anche parte della radiazione solare, limitando il riscaldamento diretto delle foglie e delle olive.
Questi materiali non solo mantengono stabile la temperatura della pianta ma riducono anche la perdita d’acqua, un aspetto cruciale durante periodi di siccità o caldo estremo. Una volta applicate, le polveri assorbono umidità e la rilasciano gradualmente, riducendo così il rischio di infezioni fungine e batteriche.