Olio di qualità, come riconoscerlo?
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La raccolta delle olive, momento tanto atteso dai produttori e simbolo della cultura olivicola italiana, è nel vivo e si concluderà a breve. In molte regioni d’Italia, questo periodo è un’occasione per celebrare le tradizioni, come l’assaggio dell’olio nuovo accompagnato da pane fresco, spesso direttamente nei frantoi. Ma come riconoscere un olio extravergine di qualità? E soprattutto, è meglio optare per un olio filtrato o non filtrato?
La campagna olearia 2024 non è esente da difficoltà. Le regioni del sud, principali produttrici di olio in Italia, hanno affrontato una forte siccità e prolungate ondate di calore, che hanno ridotto drasticamente la produzione di olive, pur mantenendo elevati standard qualitativi. Riccardo Randello, presidente dell’Associazione Giovani Imprenditori Agricoli di Cia Sicilia, ha spiegato che in Sicilia si registra un calo produttivo del 50-60% rispetto all’anno precedente, con la provincia di Catania e il basso Ennese particolarmente colpiti, dove il calo raggiunge l’80%. Anche a livello nazionale, le stime parlano di una produzione complessiva di poco più di 200.000 tonnellate di olio, con un calo di circa un terzo rispetto alla scorsa annata.
L’olio extravergine: più è fresco, meglio è
La qualità dell’olio extravergine di oliva dipende anche dalla freschezza. Contrariamente al vino, che migliora con l’invecchiamento, l’olio è al suo massimo quando è appena prodotto. Questo concetto, racchiuso nel detto popolare “olio nuovo e vino vecchio”, evidenzia l’importanza di consumare l’olio il più fresco possibile per apprezzarne appieno le qualità organolettiche e nutrizionali che fanno bene alla salute.
Un aspetto cruciale da considerare nella scelta è se l’olio è filtrato o meno. L’olio non filtrato contiene residui solidi di polpa e buccia, che, se non eliminati, possono causare fermentazioni anomale e difetti nel prodotto. Maria Clara Tiberi, esperta del settore e produttrice nel Lazio, ha sottolineato che la filtrazione è essenziale per eliminare queste impurità e prolungare la conservabilità dell’olio. Inoltre, ha spiegato che i principali nemici dell’olio sono ossigeno, luce e calore, elementi da cui bisogna proteggerlo per preservarne le proprietà. La normativa, infatti, stabilisce un termine di conservazione di 18 mesi per l’olio filtrato, che si riduce a soli 3 mesi per quello non filtrato.
I falsi miti sull’olio non filtrato e come riconoscere l’olio di qualità
Nonostante l’importanza della filtrazione, alcuni produttori continuano a promuovere l’olio non filtrato come più autentico o artigianale. Tuttavia, questa convinzione è spesso legata a idee superate. Tecnologie moderne e conoscenze avanzate permettono di ottenere un olio filtrato di alta qualità, privo di difetti e con una maggiore durata.
Un olio di alta qualità è ricco di antiossidanti naturali, percepibili nei sentori di amaro e piccante, elementi che contribuiscono sia alla sua stabilità sia ai benefici per la salute. È importante acquistare olio EVO che riporti in etichetta l’anno di raccolta, come il 2024/2025, per avere la certezza di un prodotto fresco. Quando non è indicato, la data di scadenza può essere un indizio: se è troppo vicina, è probabile che l’olio sia stato prodotto diversi anni prima.
Infine, il prezzo è un altro indicatore: un olio EVO di qualità difficilmente può costare meno di 12 euro al chilo o 20 euro al litro. Questo valore riflette l’impegno e i costi sostenuti dai produttori, sempre più colpiti dalle sfide climatiche e dai processi di lavorazione necessari per garantire l’eccellenza del prodotto.