Un fronte comune per eliminare i dazi sull’olio d’oliva

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In un momento in cui l’industria dell’olio d’oliva sta affrontando sfide significative, il presidente Vassilis Zampounis della Scientific Society of Olive Encyclopaedists, ente fondato nel 2018, composto da 70 scienziati di vari settori legati alla coltivazione dell’olivo, che si impegna a proteggere, sviluppare e promuovere la coltivazione, ha lanciato un appello a tutti i paesi produttori di olio d’oliva per unirsi e chiedere al Consiglio Oleicolo Internazionale (CIO) di negoziare con l’amministrazione Trump per eliminare i dazi sull’olio d’oliva, prodotto che tra l’altro non fa parte della produzione a stelle e strisce.
Zampounis ha sottolineato che i dazi rappresentano una minaccia per il settore dell’olio d’oliva, in particolare nel mercato statunitense, che è un importante importatore e consumatore. Ha sostenuto che il CIO dovrebbe guidare gli sforzi per presentare un fronte unito e sedersi al tavolo delle trattative con Trump per ottenere esenzioni.
La richiesta secondo l’interpellato dovrebbe fare leva su due elementi principali, ovvero i benefici per la salute dell’olio d’oliva per i cittadini americani, supportati delle evidenze scientifiche sia dell’EFSA che della FDA (i due massi organi sanitari europei e statunitensi) e sul minimo impatto che l’olio d’oliva importato ha sulla produzione interna statunitense, che non compromette l‘economia del settore agricolo made in USA.
Nel frattempo, Trump ha congelato la sua decisione sui dazi all’UE per 90 giorni.
Si attendono nuovi sviluppi.