Le proprietà nutraceutiche dell’olio extravergine d’oliva

Share This Article
di Francesca Di Palma
Nutraceutici contenuti nell’olio extravergine di oliva e la loro azione preventiva sulle malattie croniche
I nutraceutici dell’EVO vengono considerati dei componenti bioattivi chiave della dieta mediterranea. L’olio, grazie alla presenza di sostanze in grado di svolgere funzioni antiossidanti e antinfiammatorie (quali principalmente MUFA, polifenoli come l’oleuropeina, l’idrossitirosolo, e l’oleocantale), ha richiamato una significativa attenzione da parte della comunità scientifica. La ricerca si è, sempre di più, concentrata sull’identificazione di tali fitocomposti o nutraceutici e del loro impatto sulla salute e sulla prevenzione delle malattie (Alkhatib A, 2020).
Composizione dell’olio extravergine di oliva e benefici associati
L’olio extravergine d’oliva è un alimento fondamentale nella dieta mediterranea, apprezzato per i suoi effetti benefici, che derivano da una complessa composizione chimica. La sua qualità è influenzata da diversi fattori, tra cui la coltivazione, il clima, la raccolta e il metodo di estrazione e conservazione (Flori L et al., 2019). L’EVO dovrebbe essere consumato entro 12-18 mesi, anche se è stato dimostrato che, se correttamente conservato in confezioni ben sigillate, questo prodotto può raggiungere il secondo anno di conservazione, preservando la concentrazione di composti bioattivi e mantenendo pressoché inalterate le sue proprietà nutraceutiche e sensoriali (Cicerale S et al., 2013).
L’ EVO è un grasso che si presenta allo stato fisico liquido, a temperatura ambiente (20°C), ed è costituito da:
- Frazione Saponificabile: Rappresenta circa il 98-99% dell’olio ed è composta principalmente da trigliceridi. L’EVO si distingue per l’alto contenuto di acido oleico, un acido grasso monoinsaturo (MUFA). Questo lo rende più stabile all’ossidazione e all’irrancidimento rispetto ad altri oli vegetali ricchi di acidi grassi polinsaturi.
Il rapporto tra i digliceridi presenti può anche fornire un’indicazione della freschezza dell’olio.
- Frazione Insaponificabile: Costituisce solo l’1-2% dell’olio, ma è la frazione più importante dal punto di vista nutraceutico, poiché contiene i composti bioattivi responsabili dei benefici per la salute. Tra questi spiccano i polifenoli (soprattutto l’oleuropeina), potenti antiossidanti e Da un punto di vista chimico sono caratterizzati da un anello benzenico aromatico a cui sono legati uno o più gruppi idrossilici, che sono buoni donatori di idrogeno e che possono reagire con Specie Reattive dell’Ossigeno (ROS, Reactive Oxygen Species) e dell’azoto, quindi interrompendo la cascata di eventi innescata da tali specie reattive. E’ stato riportato che l’assunzione di oleuropeina, oltre a proteggere dal danno indotto dai ROS, svolge una preziosa difesa sul sistema cardiovascolare dall’azione aterogena delle LDL ossidate.
Altri componenti includono squalene, fitosteroli, pigmenti e vitamine liposolubili come la vitamina E (tocoferoli) e il beta-carotene (Rigacci S et al., 2016; Fabiani R, 2016; Karković MA et al., 2019).
Quantità giornaliere consigliate di olio extravergine di oliva
Uno studio effettuato da alcuni ricercatori del Dipartimento di Nutrizione della Harvard T.H. Chan School of Public Health e pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology (Guasch-Ferré M et al., 2022) ha seguito per 28 anni l’alimentazione di un campione molto ampio di partecipanti che, nella loro dieta consumavano circa 10 grammi al giorno di EVO e lo hanno confrontato con un analogo gruppo di partecipanti che non lo assumevano affatto. I risultati ottenuti hanno evidenziato che le persone che avevano fatto il consumo più elevato di EVO (circa 9/10 grammi al giorno, ovvero più di 1/2 cucchiaio) avevano un ridotto rischio di mortalità per malattie cardiovascolari, per cancro, per malattie neurodegenerative e per malattie respiratorie. Sostituire grassi saturi (come burro e margarina) con EVO è una scelta salutare. È fondamentale consumare l’EVO a crudo per preservare le sue proprietà nutrizionali, poiché il calore durante la cottura può danneggiare i composti bioattivi (Alkhatib A, 2020).
Ruolo dell’olio extravergine di oliva nella salute e nella prevenzione delle malattie
I nutraceutici dell’EVO, in particolare i polifenoli come l’oleuropeina, l’idrossitirosolo e l’oleocantale, svolgono un ruolo chiave nella protezione contro diverse patologie.
1. Malattie Cardiovascolari (CVD)
Il consumo regolare di EVO è associato ad una significativa riduzione del rischio di CVD. Gli studi, come il PREDIMED (Martínez-González MA et al., 2014), hanno dimostrato che i polifenoli dell’olio agiscono riducendo l’infiammazione e la formazione di placche aterosclerotiche. L’oleuropeina, in particolare, controlla la formazione di trombi, riducendo l’aggregazione piastrinica. Si consiglia un consumo giornaliero di 20-30 grammi di EVO di alta qualità.
2. Cancro
L’EVO è associato ad una minore incidenza di alcuni tipi di tumore.
Studi come il MOLI-SANI hanno evidenziato che i composti dell’EVO possono inibire la crescita delle cellule cancerose e proteggere il DNA dai danni causati dai radicali liberi (Casas R et al., 2014; Bonaccio M et al., 2017). L’oleocantale agisce come un antinfiammatorio non steroideo, simile all’ibuprofene, inibendo gli enzimi COX-1 e COX-2, mentre l’oleaceina è un potenziale agente antitumorale che agisce a livello epigenetico.
3. Diabete
L’EVO contribuisce al trattamento e alla prevenzione del diabete di tipo 1 e 2. Il suo consumo aiuta a ridurre i picchi glicemici postprandiali, migliorando il controllo della glicemia e la sensibilità all’insulina. I polifenoli e gli acidi grassi monoinsaturi dell’olio modulano la risposta infiammatoria e migliorano l’attività vascolare, riducendo i fattori di rischio metabolico (Bozzetto L et al., 2016, Arpón A et al., 2017).
Aspetti nutraceutici delle olive verdi da tavola: “a case study” con le olive Nocellara del Belice
L’Italia, con oltre 500 varietà di olive, vanta un patrimonio olivicolo senza pari. Nonostante la Spagna produca più olio, le cultivar italiane e greche, come la Nocellara del Belice, si distinguono per il loro elevato contenuto di polifenoli, composti bioattivi che offrono numerosi benefici per la salute.
Un gruppo di ricerca dell’Università di Palermo, nell’ambito del progetto PON – Dieta Mediterranea e Salute (Di.Me.Sa.), ha condotto uno studio (Caruso C et al., 2016) per indagare gli effetti delle olive verdi da tavola sulla salute umana, un campo meno esplorato rispetto a quello dell’olio EVO. Volontari sani hanno consumato 12 olive Nocellara del Belice al giorno per 30 giorni.
Risultati:
- Composizione Corporea: Si è osservata una significativa diminuzione della massa grassa e un aumento della massa muscolare. Questo effetto è stato attribuito all’acido linoleico coniugato, che inibisce la sintesi dei lipidi e aumenta l’ossidazione dei grassi (Caruso C et al., 2016; Naughton SS et al., 2016).
- Infiammazione: I livelli di interleuchina-6 (IL-6), un mediatore infiammatorio, si sono ridotti drasticamente, confermando l’azione antinfiammatoria delle olive, legata al loro alto contenuto di polifenoli.
- Stress Ossidativo: I livelli di malondialdeide (un marker di stress ossidativo) sono diminuiti, dimostrando il potere antiossidante delle olive, probabilmente grazie all’acido oleico (Caruso C et al., 2016; Czerska M et al., 2015).
- Microbiota Intestinale: Sebbene i risultati non fossero statisticamente definitivi a causa della breve durata dello studio, è stata rilevata una tendenza all’aumento dei Lactobacilli, batteri benefici per la flora intestinale.
In conclusione, lo studio pilota ha dimostrato che il consumo giornaliero di olive verdi da tavola Nocellara del Belice ha effetti antinfiammatori e antiossidanti, oltre a migliorare la composizione corporea, suggerendo un potenziale importante per la prevenzione delle malattie croniche.
Proprietà nutraceutiche dell’ olio extravergine di oliva arricchito con estratto di foglie di oliva
Tradizionalmente considerate un sottoprodotto, le foglie di olivo hanno dimostrato di possedere importanti proprietà nutraceutiche. Un team di ricercatori dell’Università di Pisa ha condotto uno studio (Cuffaro D et al., 2023) che ha rivelato come l’arricchimento dell’olio EVO con un estratto di foglie di olivo migliori significativamente i suoi profili antiossidanti e antinfiammatori.
- Sinergia: L’effetto combinato dei polifenoli dell’EVO (come oleocantale e oleaceina) e di quelli delle foglie (ricche di oleuropeina) non è semplicemente additivo, ma sinergico, potenziando notevolmente le proprietà bioattive del prodotto finale.
- Valorizzazione dei Sottoprodotti: Questo approccio offre una soluzione economicamente vantaggiosa per lo smaltimento delle foglie e apre nuove opportunità commerciali nel settore alimentare, farmaceutico e cosmetico.
- Incapsulamento: La ricerca ha anche esplorato l’uso dell’incapsulamento con polimeri naturali (come l’alginato) per migliorare la stabilità, la biodisponibilità e il rilascio controllato dei composti antiossidanti presenti nelle foglie (Cuffaro D et , 2023, Flamini F et al., 2019).
Effetti epigenetici dei composti fenolici dell’olio extravergine di oliva Che cos’è l’epigenetica e l’epigenetica nutrizionale?
L’epigenetica è la scienza che studia come fattori ambientali, come la dieta e lo stile di vita,
possono modificare l’espressione dei geni senza alterare la sequenza del DNA.
A differenza della genetica, che studia il codice genetico ereditato, l’epigenetica si concentra sui meccanismi che attivano o disattivano i geni, influenzando le funzioni cellulari e la salute generale. L’epigenetica nutrizionale o “nutri-epigenetica” è la branca che indaga l’impatto dei nutrienti e dei componenti bioattivi degli alimenti sull’espressione genica.
Il nostro ambiente e la nostra dieta incidono per circa il 70% sulla nostra salute, mentre la genetica è responsabile solo del restante 30% (Casadesús J et al., 2013).
I meccanismi epigenetici influenzati dall’olio extravergine d’oliva
I composti fenolici dell’EVO possono indurre cambiamenti epigenetici attraverso tre meccanismi principali (Del Saz-Lara A et al., 2022):
- Modificazioni degli istoni: L’EVO e i suoi composti fenolici, come l’oleuropeina, possono influenzare l’attività degli enzimi istoni deacetilasi (HDAC).
La diminuzione dei livelli di HDAC è stata correlata ad una potenziale funzione nella prevenzione del cancro, come il mieloma multiplo e il cancro al seno.
Questi effetti si traducono nella regolazione dell’infiammazione e nella modulazione dei meccanismi disregolati in malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.
- Metilazione del DNA: L’EVO è in grado di modulare i modelli di metilazione del DNA, che sono tipici nella progressione del cancro.
Ad esempio, l’idrossitirosolo può prevenire lo stress ossidativo causato dall’ipometilazione, mentre l’oleuropeina può ridurre l’attività dell’enzima DNA metiltransferasi (DNMT), che ha un ruolo nel silenziare i geni oncosoppressori. Questi effetti sono stati osservati in particolare nella carcinogenesi del seno e del colon.
- Regolazione dei microRNA (miRNA): I composti fenolici dell’EVO, in particolare l’idrossitirosolo, possono modulare l’espressione di specifici miRNA coinvolti in diverse patologie. Ad esempio, è stato dimostrato un effetto terapeutico sull’osteoartrite, un’attività antinfiammatoria, e un contributo all’inibizione di cellule di glioblastoma e alla radiosensibilità di cellule tumorali.
Anche l’oleuropeina, attraverso la modulazione dei miRNA, ha mostrato un aumento dell’apoptosi nelle cellule del cancro al seno.
Oleuropeina, idrossitirosolo e autofagia
In modo specifico sono due gli attori chiave in questi processi: l’oleuropeina e l’idrossitirosolo, principali composti fenolici dell’EVO.
Inoltre, i polifenoli dell’EVO hanno dimostrato la capacità di indurre l’autofagia (il processo cellulare di “riciclo” dei componenti inutilizzati), migliorando la funzione mitocondriale e fornendo benefici antiossidanti, antinfiammatori e antitumorali (Musial C et al., 2021; Blanco-Benítez M et al., 2022).
Queste molecole, chiamate “molecole mimetiche della restrizione calorica”, attivano enzimi come le sirtuine, che controllano l’espressione genica e influenzano l’autofagia e l’apoptosi. Questo suggerisce che i polifenoli dell’EVO possono produrre effetti simili a quelli di una restrizione calorica, senza la necessità di ridurre l’apporto di cibo (Iside C et al., 2020; Akan OD et al., 2022).
Tutto ciò rende auspicabile che si possa realizzare, nei prossimi decenni, non solo un prolungamento dell’aspettativa di vita ma, innanzitutto, un’ invecchiamento di successo.