Come è cambiata la comunicazione sull’olio extravergine

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L’olio extra vergine d’oliva sta vivendo una profonda trasformazione nel modo in cui si presenta al pubblico, allontanandosi dalle tradizionali campagne pubblicitarie basate sull’emozione per abbracciare un approccio digitale che unisce scienza, cultura e identità territoriale. Questo cambiamento, definito come un “trend globale”, è particolarmente evidente nel settore degli oli di fascia alta, i cosiddetti oli “premium” e “super premium”.
La comunicazione moderna si serve di strumenti digitali avanzati come QR code, social network ed e-commerce per offrire ai consumatori un’esperienza non più solo di acquisto, ma di vera e propria formazione. Attraverso questi canali, è possibile accedere a schede analitiche dettagliate, video che mostrano il processo di frantoio e narrazioni avvincenti che raccontano la storia di ogni singola cultivar. L’olio extra vergine super premium non è più semplicemente un condimento, ma viene percepito come un “lusso quotidiano” che armonizza sapore, benessere e legame con il territorio di origine.
La qualità di questi prodotti è documentata con precisione scientifica in ogni fase del processo produttivo. Ciò include la meticolosa cura agronomica in oliveto, che si traduce nell’uso di compost, potature mirate e una raccolta anticipata, elementi fondamentali per preservare le migliori caratteristiche delle olive. Successivamente, la tecnologia di estrazione e filtrazione in frantoio gioca un ruolo cruciale. Ogni bottiglia di olio super premium nasconde dietro di sé un vasto lavoro di ricerca e innovazione. Questi oli vengono sottoposti a rigorose analisi genetiche, spettroscopiche e cromatografiche per certificarne l’alto contenuto di composti benefici come i polifenoli, l’acido oleico e i tocoferoli.
La narrazione scientifica e culturale eleva l’acquisto a un’esperienza educativa, con il consumatore non compra solo un prodotto, ma un “racconto di territorio, salute e innovazione”. Una sinergia tra innovazione tecnologica e profonda cultura del prodotto che distingue il super premium dal resto del mercato, facendone un “lusso discreto” che educa e arricchisce.