Ottime performance dell’export dell’olio d’oliva italiano

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Il settore olivicolo-oleario italiano, un pilastro dell’economia agricola e un simbolo indiscusso del Made in Italy nel mondo, sta attraversando una fase di grande dinamismo e successo. I dati diffusi dall’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) confermano un trend positivo che vede l’export in continua crescita e i valori generati dal comparto in costante aumento.
Questa performance eccezionale non è solo il risultato di una domanda globale sempre più forte per prodotti di alta qualità, ma riflette anche la capacità del settore di innovarsi e di valorizzare il proprio patrimonio culturale e ambientale. L’Italia, con la sua ricchezza di cultivar e la sua tradizione millenaria, si posiziona come un attore di primo piano nel panorama internazionale, un ruolo che continua a consolidare grazie a una produzione eccellente e a una strategia orientata alla qualità certificata.
La leadership italiana e la forza delle certificazioni
L’Italia si conferma saldamente il secondo esportatore mondiale di olio d’oliva, detenendo una quota di mercato del 20%. Questo risultato straordinario è supportato non solo dalla quantità, ma soprattutto dalla qualità e dalla riconoscibilità dei suoi prodotti. Il paese vanta ben 42 Denominazioni di Origine Protetta (DOP) e 8 Indicazioni Geografiche Protette (IGP), un primato che testimonia la diversità e la ricchezza del patrimonio olivicolo italiano.
Le certificazioni non sono semplici etichette, ma vere e proprie garanzie di provenienza e di qualità, sempre più apprezzate dai consumatori esteri che cercano prodotti autentici e tracciabili. Le produzioni certificate rappresentano un elemento distintivo e un vantaggio competitivo essenziale, permettendo ai produttori italiani di differenziarsi in un mercato globale affollato e di conquistare segmenti di clientela disposti a pagare un prezzo maggiore per l’eccellenza.
Un settore sostenibile e attento all’ambiente
L’impegno del settore olivicolo italiano per la sostenibilità ambientale è un altro fattore chiave del suo successo. L’Italia possiede oltre 1,1 milioni di ettari di oliveti, una superficie vasta che contribuisce in modo significativo alla tutela del paesaggio e della biodiversità. È particolarmente rilevante il dato che il 24% di questa superficie è coltivata con metodo biologico, un segnale forte dell’attenzione dei produttori verso pratiche agricole rispettose dell’ambiente. Un approccio che non solo risponde a una crescente sensibilità dei consumatori verso i temi ecologici, ma posiziona l’olio extra vergine d’oliva italiano come un prodotto che incarna valori di sostenibilità e di legame con il territorio. L’impronta ambientale positiva della produzione olivicola italiana è un valore aggiunto che rafforza ulteriormente l’immagine del prodotto sui mercati internazionali.
Consumi interni stabili e prospettive di crescita
Nonostante l’enorme successo sui mercati esteri, l’Italia mantiene un consumo interno di olio d’oliva di alto livello, pari a 441 mila tonnellate annue e un consumo pro capite che si attesta a circa 7,5 litri, confermando il nostro Paese tra i maggiori consumatori al mondo. Una evidenza che dimostra che l’olio d’oliva non è solo un prodotto di esportazione, ma un elemento fondamentale della dieta e della cultura italiana.
La filiera, pur godendo di un’ottima performance nell’export, guarda con fiducia anche a una ripresa dei volumi di produzione, sostenuta da diversi strumenti e investimenti strategici.