Xylella: la scoperta della guarigione spontanea degli ulivi

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Nel cuore pulsante del Salento, tra le località di Galatone e Collepasso, si sta assistendo a un fenomeno straordinario: centinaia di ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa hanno mostrato una sorprendente capacità di ripresa. Questi alberi non solo sono tornati a fruttificare, ma le loro olive e l’olio che ne deriva presentano caratteristiche qualitative addirittura superiori rispetto al passato. Questa notizia incoraggiante è emersa durante un recente evento di due giorni incentrato sull’agricoltura sostenibile, parte del progetto di cooperazione transfrontaliera SusAgri, che unisce Italia, Albania e Montenegro.
La sfida della Xylella: comprendere il problema
Negli anni scorsi, la Xylella fastidiosa ha occupato le prime pagine, ma ora l’attenzione mediatica si è leggermente affievolita. Questo batterio patogeno, estremamente virulento per numerose specie vegetali, ha devastato in Italia principalmente gli ulivi, soprattutto nel Sud della Puglia. Il meccanismo d’azione del batterio è subdolo: infetta il sistema vascolare dell’albero, ostruendo il flusso vitale di acqua e nutrienti. Ciò porta al rapido essiccamento dei rami, una condizione nota come “complesso del disseccamento rapido degli ulivi”.
Gli ulivi infetti manifestano foglie che si disseccano e cadono precocemente, rami che muoiono progressivamente e, in molti casi, la pianta intera perisce nel giro di pochi anni. La diffusione della Xylella ha scatenato una vera e propria emergenza agricola e paesaggistica, minacciando seriamente la coltivazione olivicola tradizionale, pilastro economico e culturale del Salento.
La scoperta della resilienza naturale
Come riportato dagli esperti del Parco Regionale delle Dune Costiere, un’area naturale protetta tra Lecce e Brindisi, alcune piante infette da Xylella sembrano aver sviluppato una forma di resistenza naturale. Dopo un periodo di sofferenza, questi ulivi si sono “risvegliati“, riprendendo la produzione di olive sane.
Le analisi condotte dall’Università del Salento, sotto la guida del professor Franco Fanizzi, hanno rivelato un aumento significativo dei polifenoli nell’olio ottenuto da questi ulivi “rigenereati”. Questa peculiarità conferisce all’olio un gusto più marcato e una qualità superiore rispetto all’olio tradizionale salentino. Questo fenomeno di “guarigione spontanea” rappresenta un punto di svolta cruciale. Michele Lastilla, direttore del Parco Dune Costiere, sottolinea l’importanza di “uscire dalla logica dell’emergenza” e di adottare strategie di convivenza con il batterio, puntando su pratiche agricole sostenibili e metodi innovativi.
La scoperta della ripresa spontanea di centinaia di ulivi nel Salento infonde una grande speranza per un territorio duramente provato dalla Xylella. Grazie alla collaborazione tra istituzioni, università e agricoltori, si aprono nuove e promettenti prospettive per la valorizzazione e la salvaguardia di una delle risorse più preziose del Sud Italia: l’olivo e i suoi preziosi frutti.