Scelte e dinamiche d’acquisto dell’olio extravergine d’oliva

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Il settore dell’olio extravergine d’oliva è caratterizzato da dinamiche intricate, dove le decisioni d’acquisto dei consumatori sono profondamente influenzate da fattori quali il costo, la percezione della qualità e la provenienza. In Italia, si registra una crescente attenzione verso l’origine e l’autenticità del prodotto. Diversamente, nei mercati esteri, specie nel Nord Europa, in Nord America e in Giappone, il prezzo, la riconoscibilità del marchio e l’attrattiva della dieta mediterranea assumono un’importanza preminente.
Analisi del Mercato e Criteri di Selezione
Nel contesto italiano, solo un modesto 10% dei consumatori opta per oli EVO di fascia alta, sebbene questo segmento stia mostrando un notevole slancio. Il fattore economico rimane cruciale: l’olio extra vergine italiano si attesta mediamente sui 14 euro al litro, mentre le miscele provenienti da Spagna, Grecia e Tunisia si collocano solitamente al di sotto dei 10 euro.
I prodotti d’eccellenza, come gli oli a Denominazione d’Origine Protetta (DOP), Indicazione Geografica Protetta (IGP), biologici, monocultivar o artigianali, con prezzi superiori ai 18-19 euro al litro, attraggono un pubblico che valorizza l’autenticità e la tracciabilità della filiera. Il marketing gioca un ruolo essenziale, con etichette che narrano la storia del territorio e della produzione. Inoltre, l’e-commerce e la comunicazione digitale stanno avvicinando sempre più produttori e consumatori.
Orientamenti di Consumo e Prospettive Future
Le tendenze attuali rivelano che il 53,5% dei consumatori sceglie miscele di provenienza UE o extra-UE, il 36,5% privilegia gli oli italiani, e il rimanente 10% si orienta verso i prodotti premium. Quest’ultimo ambito è in espansione, trainato da una maggiore consapevolezza in termini di salute e benessere. La sostenibilità e l’educazione alimentare stanno rimodellando il mercato, con una crescente richiesta di oli tracciabili e dotati di profili organolettici distintivi.
A livello internazionale, si osserva una maggiore apertura verso i prodotti italiani di alta qualità, accompagnata da una crescente attenzione alla qualità e all’impatto ambientale. Malgrado la consolidata presenza di oli spagnoli, greci e nordafricani, il valore del “Made in Italy” mantiene un significativo vantaggio competitivo. Tuttavia, solo una nicchia più ristretta di consumatori, gourmet o attenti alla salute, si mostra disposta a investire negli oli italiani.