Boom di presenze all’evento organizzato da FIOI e FIVI a Bologna
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Alla Fiera di Bologna, il connubio tra la Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti (Fioi) e la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) ha dimostrato tutta la sua forza, attirando oltre 28.000 visitatori e segnando un nuovo capitolo nella promozione delle produzioni indipendenti di olio e vino. L’evento, una sintesi perfetta tra cultura e qualità, ha celebrato due realtà unite dall’impegno verso l’eccellenza dei prodotti e la valorizzazione del territorio.
La manifestazione ha evidenziato come il mercato stia evolvendo, spinto da nuove tendenze gastronomiche: chef di ogni calibro, infatti, sperimentano sempre più spesso abbinamenti che coinvolgono vino, pietanze e olio, portando quest’ultimo a guadagnarsi un posto d’onore sulle tavole.
Tra i protagonisti della manifestazione, le 32 aziende di olio di qualità che hanno conquistato i visitatori con i loro prodotti. Fiore all’occhiello dell’evento è stato l’Oil Bar, uno spazio dedicato agli assaggi guidati, dove esperti assaggiatori, chef e olivicoltori hanno raccontato la storia e le peculiarità dei loro oli. Un’esperienza immersiva che ha permesso di connettere i consumatori alla qualità e all’identità delle produzioni artigianali.
Il commento di Pietro Intini, presidente FIOI
Il presidente della FIOI Pietro Intini, con un video caricato sui canali social ufficiali della FIOI, ha raccontato l’evento: “Siamo qui a Bologna per il secondo anno consecutivo ospiti di Fivi, al mercato dei vini, con cui condividiamo i valori di una filiera chiusa. Un’importante momento di aggregazione, perché insomma, non sottovalutiamo che alla fine FIOI è veramente un gruppo di amici prima che un gruppo di colleghi, di produttori. Quindi c’è questo spirito di aggregazione che una volta l’anno viene rafforzato e si riempie di questa linfa vitale, ma allo stesso tempo siamo qui perché tra gli obiettivi della Federazione c’è anche quella di fare cultura di prodotto, attraverso la formazione e la divulgazione. Questa è una platea fantastica. C’è il consumatore dell’olio, ma non c’è il conoscitore di olio. Quindi qui siamo di fronte a un pubblico sensibile che quando si avvicina ai nostri soci per assaggiare, per mettere il naso nel bicchierino dell’olio, resta stupito ma vuole scoprire proprio perché ci sono questi profumi, perché l’olio amaro, è piccante, vuole conoscere le biodiversità, vuole conoscere il territorio, le tecnologie con cui è prodotto. Oltre ad essere una festa è un momento per noi per avvicinare FIOI al consumatore e soprattutto a renderlo consapevole”.
“È un progetto che inizia nel 2019. Ci sono già cinque anni di lavoro, gli ultimi due con l’apertura ai soci. Cosa è stato fatto? È una federazione che inizia a strutturarsi e ad affondare le radici anche nelle regioni. Abbiamo costituito le delegazioni nelle regioni, che, da un punto di vista produttivo, sono le più importanti d’Italia. Parliamo della Toscana, parliamo della Puglia, della Sicilia, della Campania, quindi regioni già che producono e lo fanno in quantità. Abbiamo creato i punti di affezione che sono fondamentalmente dei nostri partners. Tra questi ristoranti oléoteche, rivenditori online e fisici. Loro condividono gli ideali di FIOI e all’interno questi punti di affezione è possibile conoscere, assaggiare le storie e i prodotti dei nostri associati”.